Leggiamo la trama.
In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace.
Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
Le mie prime impressioni ? ...Che l’autore è davvero molto abile nel riuscire a trasmettere la sensazione di cecità ai lettori, a me in questo caso, il senso di impossibilità, la paura di perdersi dentro e fuori.
Cecità è un libro che va letto, secondo me. Lo so, farete un po' di fatica ma non riuscirete a staccarvene...Ecco perchè vi ho consigliato del buon caffè !
La figura della donna, poi, in questo libro è importantissima. "Tra la violenza e la lotta per la sopravvivenza si inserirà la figura di una donna che, con un gesto d'amore, ridarà speranza all'umanità.", leggo su Qlibri. Ed è proprio così.
Attenzione, WARNING !!!!!!!!
Il libro è duro, doloroso, pieno di amarezze...Non per menti fragili ma per quelle che sanno affrontare, capire, macinare, sputare fuori e rinascere...Ci siamo capiti ?
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