"La famiglia è un tema ricorrente e centrale della mia narrativa. Il mio
nuovo romanzo attraversa la storia di una famiglia lungo diverse
generazioni, concentrandosi questa volta sul rapporto tra fratelli e
sorelle, su come si amano, si feriscono e tradiscono, ma anche su come
si stimano e si sacrificano l'uno per l'altro. Sono emozionato alla
prospettiva di condividere questo nuovo libro con tutti i miei lettori."
(Khaled Hosseini). Sinceramente non ho letto i suoi libri precedenti (perchè non mi piace piangere mentre leggo!). Questo, però, me lo sono scaricato sull'iPad e mi sono convinto di arrivare fino alla fine.
Aldilà della storia toccante il libro è davvero bello...Bisogna arrivare alla fine per avere il quadro completo della storia. Ogni personaggio parla in prima persona. Si soffre, sì, ma non si piange (almeno io non ho pianto). Bello il modo in cui vengono narrate le vicende che si susseguono piuttosto che la storia in sè. Leggetelo e fatemi sapere.
La trama
Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra.
Aldilà della storia toccante il libro è davvero bello...Bisogna arrivare alla fine per avere il quadro completo della storia. Ogni personaggio parla in prima persona. Si soffre, sì, ma non si piange (almeno io non ho pianto). Bello il modo in cui vengono narrate le vicende che si susseguono piuttosto che la storia in sè. Leggetelo e fatemi sapere.
La trama
Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti dovranno essere approvati da Booknews prima di essere pubblicati