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venerdì 2 novembre 2012

Il "Corpo umano" nell'anima dei personaggi di Paolo Giordano

Mi è piaciuto molto. Nonostante alcune critiche non troppo positive lette qua e la sui blog o sui forum, la seconda opera di Paolo Giordano mi ha catturato. Scrittura scorrevole, leggera ed equilibrata. L'anima dell'uomo vince sulla guerra e i vari personaggi del libro, a loro modo, non si fanno dimenticare. Non gesta eroiche, ma tutto ciò che ci sta dietro prima, durante e dopo la missione di guerra in Afghanistan. Il maresciallo Antonio Renè, il tenente Alessandro Egitto, le loro storie, le storie degli altri giovani soldati nella Fob Ice nel distretto del Gulistan: le bombe esplodono più dentro di loro che fuori. Se vi aspettate un libro di guerra nuda e cruda con continui morti ammazzati e barbarie vi sbagliate. Ne "Il Corpo Umano" a parlare è proprio il corpo, l'anima dei soldati in continua lotta con se stessi e con le scelte della vita. Sullo sfondo il deserto dell'Afghanistan e il deserto roccioso delle emozioni di un gruppo di giovani uomini che sono sempre alla ricerca di qualcosa che, spesso, non sanno di aver già trovato. Nel campo della Fob Ice sembra di stare in galera ma non è così. La mente, l'anima, le sensazioni dei soldati in missione vanno oltre, mutano, si evolvono sempre nel rispetto dell'ordine gerarichico della vita, delle relazioni e dei ruoli.